Bocciata, con il voto contrario di 10 consiglieri: Ficarra Danilo, Sgrò Santina, Sottile Maria, Doddo Giuseppe, Piraino Rosario, Oliva Alessandro, Russo Francesco, Stagno Giuseppe, Russo Lydia e Saraò Santi Michele, 3 favorevoli: Italiano Lorenzo, Crisafulli Giuseppe e Andaloro Alessio, che, con Damiano Maisano ed Antonino l’avevano presentata, una mozione per “Osservazioni bilancio di previsione 2022/2024”. Con essa, i cinque consiglieri di opposizione proponevano di andare incontro alla comunità apportando le seguenti variazioni al bilancio: portare l’aliquota IMU dall’11,40% al 9%; l’addizionale Irpef dallo 0,80% allo 0,60%; i servizi a domanda individuale in media al 36%; gli altri canoni e le tariffe al minimo previsti dalla legge. Una manovra che –come evidenziato da consiglieri di maggioranza- avrebbe comportato una variazione di bilancio per la minore entrata di circa 700 mila euro, con la conseguente una minore erogazione di servizi di pari importo.
Siegando le motivazioni della loro proposta, Italiano sosteneva che tutte le misure erano state mantenute in bilancio come se il Comune fosse ancora in fase di dissesto, mentre l’impostazione e la filosofia del nuovo documento contabile di previsione 2022 avrebbe dovuto contenere misure per andare incontro ai bisogni e alle esigenze dei cittadini che negli ultimi due anni hanno sofferto molto la crisi causata dalla pandemia e per le restrizioni dettate dai diversi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Con la consapevolezza che si potesse anche andare incontro alla proposta, considerata la crisi del momento che colpisce tante famiglie, Antonino Italiano riteneva però che fosse impossibile la soluzione del problema con una mozione e contro le disposizioni di legge, mentre proponeva di scendere in piazza e protestare contro un Governo centrale che sta affossando l’Italia. Coglieva invece l’occasione per tornare a sollecitare la lotta per le accise, che, a suo avviso, si può anche vincere.
Per Saraò le proposte fatte in mozione erano da discutere in un’apposita riunione, per vedere dove e come era possibile intervenire.
Dello stesso avviso Piraino, che invitava anche l’amministrazione a pubblicizzare al massimo le agevolazioni, in considerazione del fatto che ancora c’è tanta gente che non conosce le esenzioni previste. Per affrontare il problema di abbassamento delle tasse, il consigliere proponeva di istituire un tavolo tecnico, e, d’intesa con gli uffici, vedere laddove era possibile intervenire, pensando al tempo stesso a migliorare i servizi. Quindi, invitava Italiano a ritirare la mozione.
Critico Alessio Andaloro per il linguaggio dei consiglieri che non condividevano la proposta, pur professandosi di destra, però palesemente non in linea con la politica dei loro referenti in campo nazionale.
Nell’intervento del sindaco Pippo Midili, la spiegazione, dati alla mano, dei costi del servizio negli anni in cui la Tari ha portato oggi alla notifica di cartelle di pagamento notevolmente esose, ed ha pure trovato anomalo l’indirizzo della mozione al sindaco, quando –ha osservato Midili- è problema che rientra nelle competenze del consiglio comunale che approva i bilanci. Ha ricordato che da assessore, a suo tempo, ha adottato vari provvedimenti per esenzioni e benefici per i contribuenti, in presenza di motivate e particolari situazioni. Riferendosi alle spese correnti ed alle finalità di bilancio, il sindaco non ha ravvisato alcuna contrarietà ad intervenire con un assestamento di bilancio a fine anno, o procedendo ad una variazione, ma prevedendo da dove decurtare e dove intervenire; ed è compito spettante al consiglio –ha aggiunto-, mentre compito dell’amministrazione è l’erogazione dei servizi. Infine, la convinzione che se dovesse continuare la presa di coscienza dei cittadini che le tasse vanno pagate, senza toccare i servizi, il prossimo anno si potrà valutare la possibilità di intervenire sull’IMU, riducendola.
A seguire, le dichiarazioni di voto con Doddo e Piraino a rinnovare l’invito ad Italiano di ritirare la mozione per trattare la questione organizzando un tavolo tecnico, od in commissione, per una soluzione da trovare in merito alla proposta formulata in mozione. In frequenza le dichiarazioni di Lydia Russo e di Saraò, mentre per Antonio Foti la mozione apriva un dibattito su una problematica che tiene banco in città, per cui –ha detto- è un argomento da portare avanti e sviluppare in collaborazione con i Revisori dei conti, il dirigente di settore, la segretaria, per vedere come e dove si può intervenire.
Secondo Lorenzo Italiano il bilancio non andava approvato con urgenza, disponendo il consiglio ancora di due mesi che sarebbero serviti per approntare modifiche ed emendamenti. Quindi, concludendo, ha dichiarato che non potevano ritirare la mozione, rimandando la verifica ad altro momento per vedere come potere intervenire per individuare tra le pieghe del bilancio le somme necessarie per compensare le minori entrate proposte in mozione, che –così come detto in aula- si sarebbero tradotte nell’erogazione di minori servizi per un importo equivalente.